Gwalior Fort

  • 30 agosto 2019
Gwalior Fort

Gli spettacolari sviluppi nel potere distruttivo delle armi negli ultimi secoli hanno avuto effetti nefasti sull’architettura militare. La magnifica struttura raffigurata qui sopra è il Forte di Gwalior, nell’India centrale, nello Stato di Madhya Pradesh. Non ha più senso costruire qualcosa del genere se lo si deve solo buttare giù a cannonate.

Il Forte, su una collina, è esistito almeno dal 10° secolo e ci sono iscrizioni entro il perimetro che suggeriscono come le sue origini potessero essere molto più lontane ancora. Tra l’altro, in un tempio indù al suo interno è stato identificato il più antico uso noto dello “zero” come numero. Appare in un’inscrizione su una tavola celebrativa del tardo 9° secolo, soggetta quindi a una datazione precisa.

La costruzione del Forte com’è oggi risale perlopiù al 15° secolo. In altre parole, a poco prima dell’introduzione dell’uso dell'artiglieria che ha reso questo tipo di struttura obsoleto. Che si sappia, il primo utilizzo di moschetti e di cannoni in India fu dell’esercito di Babur - un discendente diretto di Tamerlano e fondatore dell’Impero Mogol - durante la prima battaglia di Panipat (1526). Gli europei erano già avanti in fatto di distruzione. Secondo gli storici il primo uso dei cannoni in Europa risalirebbe invece al 13° secolo, in Spagna, durante le battaglie tra i regni cristiani e quelli islamici.

Per le postazioni di combattimento terrestre, oggi si fa tutto, o quasi, con filo spinato, mine anti-uomo/anti-carro e sacchi di sabbia - per non parlare ovviamente delle bombe e dei missili. Riferimenti all’ “arte della guerra” ormai attirano tendenzialmente pernacchie e battute ironiche. Sicuramente si facevano cose tremende nelle segrete del Forte di Gwalior, ma almeno c’è rimasto lo splendore.

Su di me

James Hansen

James Hansen is a former diplomat and journalist. After serving in the American Foreign Service in various capacities, he was posted to the U.S. Consulate General in Naples as Vice-Consul. Remaining in Italy as a correspondent for, among others, the International Herald Tribune and the Daily Telegraph, he later became spokesman for some of the country's best known business figures, including Carlo De Benedetti and Silvio Berlusconi. More recently he acted as Chief of Press of Telecom Italia. Today he is President of a Milan-based consulting firm, Hansen Worldwide, which advises leading Italian industrial groups on their international relations. He has edited the geopolitical review EAST and today directs the widely-read Nota Diplomatica, which appears weekly.