Xi a Roma

  • 18 marzo 2019
Xi a Roma

Venerdì 22 marzo il presidente cinese Xi Jinping sarà a Roma per firmare il memorandum of understanding tramite cui l’Italia entrerà a far parte della Belt and Road Initiative. L’Italia diventa in questo modo il primo paese del G7 e il quattordicesimo dell’Unione a partecipare all’iniziativa. Leggi di più

Ve ne parlavamo già in agosto. Grazie al lavoro della “task force China” guidata dal sottosegretario al ministero dell’Economia Michele Geraci, il governo Salvini-Di Maio fa una svolta spettacolare verso Pechino. Leggi di più

Qual è l’obiettivo? Michele Geraci scriveva, lo scorso giugno: “Chi ci può aiutare a gestire debito e spread? La Cina. Se la BCE comincia ad allentare sul Quantitative Easing, con conseguente aumento dei tassi d’interesse, l’Italia dovrà cercare altri acquirenti del proprio debito, acquirenti che abbiano abbondanza di liquidità, interesse strategico a forgiare rapporti con l’Italia e che siano alla ricerca di investimenti con rendimenti più elevati di quelli offerti da America e Germania”. Leggi il seguito

Nota bene: Un alto funzionario del governo cinese prima del referendum sulla Brexit ci diceva: “Londra è la porta del mercato unico; senza il mercato unico, Londra è una porta”. L’Italia non è solo una porta, ma un insieme di porti.

Cosa dicono gli Stati Uniti? Garrett Marquis, collaboratore del Consigliere per la sicurezza nazionale, minaccia una rottura del rapporto strategico atlantico. Gli Usa potrebbero cessare di condividere di informazioni dell’intelligence e di materiale sensibile con i loro alleati italiani.

Cosa risponde Salvini? “Dal mio punto di vista, non ci sarà alcun problema con gli Stati Uniti”. Dopo le critiche provenienti da oltre Atlantico, la Lega ha voluto mostrare maggiore prudenza che il presidente del Consiglio Conte e il Movimento Cinque Stelle, portando avanti lo sforzo di normalizzazione condotto dallo spin doctor di Salvini, Giancarlo Giorgetti. Quest’ultimo ha dichiarato. “Non faremo niente che possa minacciare le relazioni con gli alleati che garantiscono la nostra sicurezza”.

Cosa dice l’Ue? La Belt and Road Initiative non ha dato luogo a una opposizione strategica a livello europeo, ma si nota una certa contrarietà riguardo al metodo: “l’interconnessione con l’Asia deve essere fondata su delle regole chiare (rule-based approach)". La dottrina dell’Unione è esposta qui.

Il caso ungherese. L’Ungheria di Orban, il primo stato membro a entrare a far parte dell’iniziativa (è membro dal 2012 del formato 16+1) subisce un blocco frequente dei progetti legati all’iniziativa. L’esempio più evidente: la parte ungherese della ferrovia che collega Belgrado a Budapest (1,1 miliardi di $) è in ritardo a casa di un’inchiesta aperta nel 2017 dalla Commissione per violazione della legislazione dell’Unione in materia di appalti pubblici.

L’Italia, nuovo cavallo di Troia della Cina? Il metodo utilizzato dalla Cina per inserirsi nell'equilibrio europeo è consolidato: grazie alla crisi del debito e alle sue conseguenze, la Cina investe in infrastrutture strategiche, come nel Pireo o in Portogallo. Leggi di più

Nota bene :La Cina è alle nostre porte, che fare? Su Le Grand Continent, trovate l’articolo (in francese), scritto da François Godement, che cerca di dare una strategia per l’Europa.

Su di me

Giovanni Collot

Giovanni Collot is a journalist specialized in US politics and European Affairs. Since March 2013 he is living in Bruxelles where he has been the editor of The New European magazine. He is co-founder of iMerica.